Una storia di amore e di impegno
Tutto è dunque cominciato nel 1986 dall’esigenza di alcuni genitori di ragazzi con sindrome di Down di trovare, in mancanza di soluzioni valide, un’attività in cui impegnare i propri figli una volta terminata la scuola dell’obbligo.
L’incontro, prima con una catechista e poi con alcuni sacerdoti particolarmente sensibili a questa problematica, don Carlo Costamagna e don Franco Berti, ha rappresentato la scintilla da cui scaturirono una serie di iniziative, tra cui la creazione della Cooperativa Sociale dell’Olivo e la costituzione della Fondazione don Carlo Costamagna.
Dal gesto d’amore che creò la Cooperativa Sociale dell’Olivo, un ambiente di lavoro in cui si potesse fornire senso e significato del vivere avendo a cuore la dignità e la centralità di ogni persona, nel corso degli anni emerse con maggior evidenza un altro bisogno: trovare risposta alla preoccupazione dei genitori, di fratelli o amici alla domanda: “cosa ne sarà dei nostri ragazzi se dovessero rimanere soli per qualche tempo o per sempre? Cosa ne sarà di loro ‘dopo’ di noi?”
La forte esigenza di dare risposta concreta a questo interrogativo e il desiderio di poter garantire a chi è nel bisogno cura e accoglienza, portò alla nascita della Fondazione don Carlo Costamagna, in omaggio all’indimenticabile Parroco di Santa Maria della Passione, per il sostegno assicurato all’opera sin dal suo inizio.
Oggi una risposta c’è: famiglie che hanno deciso di vivere la dimensione vocazionale del loro matrimonio aprendosi all’accoglienza, abitano insieme a persone disabili. La presenza costante dei nuclei familiari è quindi il punto più qualificante di una “Comunità Familiare” ed è la caratteristica che la differenzia dalle strutture gestite da operatori istituzionali. Un elemento fondamentale che garantisce stabilità e continuità negli affetti delle persone accolte ed è capace di colmare la mancanza dei legami familiari che possono venir meno.
I primi anni…
1986 - Tra molti problemi e difficoltà, inizia l’attività della Cooperativa Sociale dell’Olivo: una cooperativa di lavoro e di solidarietà sociale; un luogo quindi dove, in un ambiente protetto, i ragazzi Down possano svolgere attività semplici, quali imbustamenti, inscatolamenti di penne, matite, ecc…
In questo luogo - sito a Milano in Via Conservatorio 14 - viene curato il senso di responsabilità nei confronti del lavoro e, al tempo stesso, il senso dell’amicizia tra tutti coloro che partecipano all’iniziativa come volontari (giovani studenti delle superiori, universitari, adulti, persone della terza età che, con assiduità, frequentano i locali della Cooperativa).
Nei primi anni la necessità di imparare a trattare con i soggetti bisognosi di assistenza ha rappresentato un’esperienza importante, maturata nell’amore e nella determinazione a perseguire gli scopi della cooperativa. Nel tempo, con la strutturazione delle attività, si cominciò a collaborare con organizzazioni animate dagli stessi principi ideali e che svolgevano attività simili, ma con maggior organizzazione e professionalità, in particolare furono prese come riferimento alcune cooperative ispirate ai nostri stessi valori.
Con questi nuovi impulsi, il nucleo originario della Cooperativa Sociale dell’Olivo si è via via ingrandito, maturando una fisionomia produttiva che rese necessario il trasferimento in una sede nuova e più adeguata. La cooperativa si spostò così a Buccinasco, acquisendo nel tempo clienti importanti, aumentando il proprio know-how e divenendo di fatto un’attività autonoma.
1990 - Il 7 Febbraio, mantenendo per sede i locali di Via Conservatorio 14, nasce l’Associazione Amici della Cooperativa dell’Olivo, con la finalità di supportare ed aiutare concretamente la cooperativa, seguendo le attività ricreative e educative dei ragazzi, il sostegno per coloro che vivono particolari difficoltà e la sensibilizzazione al tema dell’integrazione sociale a vantaggio della disabilità.
1999 - Il 5 febbraio la giunta della Regione Lombardia delibera il riconoscimento giuridico della Fondazione don Carlo Costamagna - ONLUS, nata con lo scopo di dare continuità all’esperienza di accoglienza e di amicizia ai ragazzi disabili la cui famiglia venisse a mancare, assicurando loro l’affetto e il calore di una casa.
Il nuovo progetto
L’obiettivo che ha ispirato la Fondazione è stato quello di organizzare a Milano una casa che potesse ospitare, stabilmente o in via transitoria, una decina di persone con disabilità. Non una struttura di accoglienza seguita esclusivamente da un’equipe educativa, ma una casa dove una o due famiglie possano accogliere i ragazzi disabili per un’esperienza di convivenza e di amicizia.
2003 - 2004 Dopo un lungo periodo dedicato alla ricerca nel territorio milanese di locali idonei allo scopo, grazie alla disponibilità di don Giuseppe Vegezzi, allora Parroco della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, viene approvata da parte della Curia Arcivescovile di Milano la costituzione di un diritto di superficie trentennale a favore della Fondazione su alcuni locali di un immobile sito in Alzaia Naviglio Grande, 68 di proprietà della Parrocchia.
Al riguardo viene identificata una porzione dell’immobile di circa 500 mq. da ristrutturare per ricavare:
- ampi spazi comuni (salone, sala da pranzo, cucina, laboratorio)
- camere da letto con servizi per gli ospiti
- piccoli appartamenti per le due famiglie conviventi
- una sala medica (la Fondazione collabora già attivamente con un’equipe medica).
2005 - 2006 Il cantiere procede speditamente e vengono ottenuti due importanti finanziamenti a fondo perduto da Fondazione Cariplo e da Unicredit Foundation, mentre prosegue la raccolta fondi da privati.
Nel 2006 vengono ultimati i lavori di ristrutturazione e si procede all’arredo dell’immobile.
2007 - Con gli amici della Cooperativa Sociale Mirabilia Dei, guidata da Lorenzo Crosta, che da anni accolgono nelle proprie Comunità Familiari persone disabili, viene stabilito un accordo per garantire la gestione della casa. Viene quindi verificata la disponibilità di alcune famiglie ad avviare la nuova comunità di Alzaia Naviglio Grande, 68 a Milano.
2008 - Nel 2008 apre finalmente i battenti la Comunità Familiare “don Carlo Costamagna” di via Alzaia Naviglio Grande, 68. La casa è abitata dalla famiglia di Nicola ed Anna che, insieme a tre delle quattro figlie, e con l’aiuto di alcuni volontari, hanno deciso di vivere la vocazione del matrimonio aprendosi all’accoglienza. Insieme a loro abitano infatti Ennio, Amin, Caterina e Cinzia che occupano quattro dei nove posti disponibili.
Qualche mese dopo l’avviamento, con una bella festa - sotto un cielo di maggio terso e azzurro - a cui partecipano tutti gli amici che ne hanno seguito la storia e lo sviluppo, la Comunità Familiare don Carlo Costamagna viene inaugurata alla presenza dell’allora Sindaco di Milano, Letizia Moratti.
Oggi
Nel frattempo le attività della Cooperativa Sociale dell’Olivo sono confluite nella Cooperativa Sociale il Carro (www.coopilcarro.it) allo scopo di attivare tutte le possibili sinergie in un momento di grave crisi economica come l’attuale. Il Carro è una cooperativa di solidarietà sociale nata negli stessi anni di quella dell’Olivo e con finalità analoghe.
Oggi la Fondazione, collaborando con gli amici del Carro, continua a proseguire con determinazione e oculatezza la sua attività di raccolta e gestione a supporto delle opere avviate.
Con il Carro è stata anche progettata una nuova destinazione d’uso per l’edificio di via Alzaia Naviglio Grande, dove nascerà la Microcomunità “I Navigli”, rivolta a ragazzi disabili che abbiano maturato il desiderio di vita indipendente e crescita personale e che ambiscano alla costruzione di un’identità adulta